Oggi negli USA è il giorno del Ringraziamento, che, chiaramente, ha un significato molto diverso a seconda di chi lo celebra, in particolare per chi appartiene a qualche popolazione nativo-americana. Come diceva qualche anno fa Sherman Alexie, in un’intervista bellissima e molto LGBT-friendly, «è una festa che commemora l’inizio della fine per tutti noi, la morte di una cultura. Ma penso si potrebbe anche dire che il Ringraziamento ha a che fare con la sopravvivenza, guardate come siamo forti ora».
Mentre scrivevo “Roots”, ho letto abbastanza cose – saggi e romanzi e poesie – da sapere quanto siano vere quelle parole, e quanta ingiustizia e bellezza e resilienza evochino, ancora e soprattutto al giorno d’oggi.
Ma proprio oggi continuavo a pensare a un video che in realtà volevo postare da mesi, e su cui torno periodicamente perché mi fa bene all’anima: il montaggio – su un pezzo di musica elettronica di un gruppo First Nations canadese, che di per sé è un mix abbastanza esaltante^^ – della marcia dei Due Spiriti al Gay Pride 2015 di New York. E ho pensato che forse era il giorno giusto per condividerlo, questo. Perché mi sembra che – oltre ad aprire il cuore, ed essere una festa per gli occhi – esprima bene la strada che hanno fatto queste persone, e l’orgoglio che hanno, e le contraddizioni interne che accettano, e quanto sono vivi. A dispetto di un’intera cultura nata sul loro sterminio, e che ancora oggi, troppo spesso, preferisce immaginarli immobili, fossilizzati nel passato.
Come se fosse possibile, poi. O glielo avesse mai concesso.
Ma a parte questo. Il video è davvero bello.^^ E – per quanto questo sia decisamente l’inferiore dei suoi meriti – ha contribuito tantissimo a plasmare “Roots”.
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=iPBsBaXvpRc&w=560&h=315]