Se volete giocare a fare gli esoteristi, nessuna città italiana vi offre tante opportunità di curiosare nei mondi occulti quanto Torino.
Prima di tutto c’è da notare che Torino costituisce uno dei vertici energetici sia del triangolo della magia bianca (con Praga e Lione) che di quello della magia nera (con Londra e San Francisco), particolarità che le conferisce una posizione unica nel panorama della geografia esoterica.
Ma che diamine sarebbero questi fantomatici triangoli?
Si tratta dei punti di congiunzione di alcune delle arterie energetiche che attraverserebbero l’intero globo terrestre, a detta di sensitivi ed esoteristi.
Ovviamente non è un caso che sovrapponendo i due triangoli si ottenga un esagramma, e non è un caso che il triangolo della magia bianca punti verso est (dove sorge il sole) mentre quello della magia nera punti a ovest.
Non siete del tutto convinti, volete altri riscontri?
Eccovi accontentati: sorgendo alla confluenza dei due fiumi che la attraversano, il Po e la Dora, Torino si conferma ancora una volta come crocevia di correnti energetiche opposte: maschile e femminile, yin e yang, luce ed ombra. Potete divertirvi a combinare i simboli quanto volete.
E potete scovare simboli correlati un po’ ovunque, girovagando per la città, quasi vi trovaste all’interno di un immenso videogioco alla ricerca di bonus nascosti.
Facciamo una caccia al tesoro, quindi.
Iniziamo dal triangolo della magia bianca.
Piazza Castello ne è il cuore pulsante, visto che il cancello del Palazzo Reale segnerebbe i confini fra la città bianca e la città nera: a guardia di questo confine abbiamo le statue dei due Dioscuri, Castore e Polluce, che sembrano due innocenti ragazzetti a cavallo ma che evidentemente hanno un compito di grande responsabilità visto che proprio la cancellata del palazzo è anche il punto di partenza delle dodici linee immaginarie che dividono la città in altrettanti settori, corrispondenti ai segni zodiacali.
Svuotate la mente, piazzatevi lì al centro e aspettate. Mostratevi aperti e fiduciosi.
In breve la vostra ampolla della vita si sarà ricaricata al 100% e sarete pronti per saltellare allegramente verso la prossima tappa, la chiesa della Gran Madre.
Altro riferimento fondamentale per i simpatizzanti della magia bianca, anche la Gran Madre offre il conforto di due enigmatiche statue tutte da decifrare. Sono la Fede e la Religione, che indicano chiaramentissimamente dove è nascosto il Santo Graal. Per trovarlo, basta seguire il percorso che la Fede suggerisce col dito puntato all’orizzonte. Facile, no? Andate per di là. Non potete sbagliarvi.
Però la strada è lunga e irta di ostacoli, per cui il mio consiglio spassionato è quello di far sosta al Duomo, prima di intraprendere il cammino, giusto per rigenerarvi ancora un altro po’: infatti il Duomo contiene la Sindone, e per chi non lo sapesse la Sindone, secondo gli esoteristi, racchiude in sé i quattro elementi che compongono l’Universo: Terra, Fuoco, Aria e Acqua. Il Fuoco, in particolare, sarebbe Cristo medesimo. Quindi insomma, non bazzecole. Andate e fate il pieno di energia positiva. Vi servirà per addentrarvi nella zona diabolica, oscura, malvagia e cattivissima. Il triangolo nero. Del quale però parleremo nella prossima puntata, voi intanto preparate l’acqua santa e i paletti di frassino. Non si sa mai.
Bonus track magia bianca: la Fontana Angelica Di Piazza Solferino
Se siete amanti della simbologia, qui ci andrete a nozze: ringraziate la massoneria che vi erudisce con tanta ammirevole dedizione e rendetevi conto che l’acqua rappresenta la conoscenza, quella cosa cioè di cui siete profondamente carenti.
Come faccio a sapere che ne siete carenti?
Non mi sembra che abbiate ancora trovato il Graal, eppure il luogo dove sta nascosto vi era stato indicato chiaramente. Quindi fate i bravi, godete dell’acqua che la fontana vi offre e ammirate le statue che come al solito rappresentano indizi importanti.
Qui abbiamo Estate e Primavera, in forma femminile: ci mettono al corrente che parallelamente ad una conoscenza essoterica ne esiste anche una esoterica, riservata soltanto agli iniziati. Ringraziamo dell’informazione, siccome da soli non l’avremmo mai sospettato, e veniamo a Autunno e Inverno.
Non per deprimervi, ma in realtà anche Autunno e Inverno vi dicono che siete ignoranti come capre: rappresentano Jachin e Boaz, i famosi giganti ai quali si ispirano le colonne del Tempio di Salomone che troviamo all’interno di tutte le logge massoniche. Entrambi versano acqua da una brocca, che chiaramente indica la trasmissione per via iniziatica della conoscenza, e aprono il varco a una figura perfettamente rettangolare: è la strada, quella che porta alla sapienza. Un’altra strada, sì: comunque la giri, c’è sempre un sacco da camminare a Torino. Ma adesso che potete farlo sapendo di non sapere, avete un fardello in meno sulle spalle. Il che insomma, aiuta non poco quando si è ignoranti e pellegrini.
Buon viaggio