È stata una strana estate, con una strana coda strascicata che secondo il calendario sta finendo proprio adesso ma resta in qualche modo… sospesa. Tre mesi fa è uscito Folco, che ci ha fatto compagnia per tutto questo tempo e dato parecchie soddisfazioni – oltre all’affetto che portiamo a storia&personaggi da una decina d’anni minimo^^ – ma per il resto è stato un periodo un po’ sfilacciato, di prove e abbozzi e tentativi. Abbiamo scritto parecchio, in realtà, solo spalmando le parole su vari progetti diversi. Questo post è un po’ per fare il punto della situazione, quindi, accennare alle cose in cantiere e lasciare un piccolo segno del percorso in itinere.
Quindi, lasciando da parte il versante pubblicazione – su cui presto dovremmo speriamo di poter condividere belle notizie, cui manca ancora però l’ufficializzazione – potremmo dire di essere tornate in qualche modo alle origini: Sabrina ha passato il tempo in cui io ero troppo impegnata a tradurre anche solo per *sognare* di scrivere (ho trascorso così più o meno metà luglio e tutto agosto) a riprendere in mano un progetto che le gira in testa da tantissimo tempo, e che aveva iniziato a scrivere una vita fa, prima ancora che ci conoscessimo.
In effetti, la base è proprio la storia grazie a cui ci siamo conosciute, che io AMO da sempre a livello viscerale e che sta venendo ancora meglio della prima versione ormai rimossa da tutti gli archivi. Si parla di pittori e galleristi e personaggi stupendi, e probabili derive poly, e il fatto che Sabrina abbia iniziato a lavorarci da sola mentre io ero sommersa di lavoro ha fatto sì che potessi leggermi tutti i capitoli già scritti di fila, sdraiata in terrazza, ed è stato davvero bellissimo.
(Perché è questo il problema, quando si lavora a quattro mani con una delle poche persone che potresti leggere sempre e sentirti cullata: che spesso non hai modo di godertelo del tutto. Quando accade, però, sa davvero di dono del destino. E non puoi fare a meno di sentirti fortunata, e di amare ancora di più i personaggi di quella vecchianuova storia per avervi prese per mano e portate l’una verso l’altra.)
Ovviamente, trattandosi di Sabrina, la storia in questione non ha ancora titolo e probabilmente continuerà a non avercelo per un pezzo. Nella mia testa si chiama ancora come la prima versione, nella sua è archiviata come: Innominato. Che sa tanto di Monaca di Monza, e spero verrà ribattezzata presto.
Parlando di storie senza titolo, l’altra cosa che abbiamo per le mani – più io che lei, in effetti, con tutti gli annessi e connessi, ma insomma^^ – dovrebbe essere familiare a chiunque ci segua da un po’, ovvero: la storia (abbastanza stravolta) di Carlos e Viv.^^ Che abbiamo deciso di sviluppare in un romanzo a parte, un po’ perché, con tutte le cose di cui vogliamo parlare in quella che continuiamo a chiamare la Rosa, spazio per loro rischiava proprio di non essercene, un po’ perché Sabrina mi avrebbe probabilmente decapitato se le avessi chiesto di sottoporsi ancora alla tortura di frequentare la testa di Carlos Herrera, ma io amavo troppo quel personaggio (e le sue potenzialità inespresse) per rinunciarvi del tutto.
Così gliel’ho espropriato – anche se lei è stata più che felice di cedermelo^^ – e adesso sto provando a scoprire come possono aiutarsi a vicenda un ragazzino spregiudicato, impulsivo e pieno di oscuri sensi di colpa come Vivian e uno studente di giurisprudenza arrabbiato con il mondo e abituato a reprimere tutto ciò che devia dall’immagine dell’uomo duro, etero e di successo che era convinto di dover diventare. E sullo sfondo, Raven. Perché sono io, e canonicamente era già tra i piedi comunque.^^ Al momento, considero una grande vittoria il fatto che Sabrina, contro ogni aspettativa, stia trovando persino Carlos affascinante.
A parte questi due innominati progetti individuali, stiamo rimbalzando tra una quantità preoccupante di storie da scrivere insieme (alcune persino già provviste di titolo da anni!), di cui le più prominenti sono sostanzialmente: il seguito di Folco – che prima o poi arriverà, giuro, stiamo avendo solo qualche problema a sincronizzare i tempi di scrittura e decidere esattamente quale taglio dargli –; quello che per noi è sempre stato il vero cuore della Rosa dei Venti, con l’aggiunta di un paio di trame nuove verso cui ci stavamo orientando sempre di più nell’ultimo anno di pubblicazione online; e un progetto del tutto nuovo in cui ci piacerebbe metterci alla prova con qualche elemento vagamente mystery.
Chiaramente, trattandosi di noi, è impossibile fare qualunque pronostico su tempi&lunghezza, soprattutto considerando che sia l’Innominato sia Carlos&Vivian nelle nostre prime intenzioni dovevano essere romanzi brevi, e attualmente contano rispettivamente 30mila e 15mila parole, e in entrambi i casi la storia non è ancora neanche entrata nel vivo. La notizia del secolo, però, è che per questi progetti entrambe siamo tornate al passato remoto: cosa che, dopo lo spaesamento iniziale (era davvero più di dieci anni che non lo usavamo) ci sta piacendo moltissimo.
E nulla. È tutto, credo. Speriamo di poter dare presto qualche novità – e qualche bella notizia concreta^^ – e che anche l’autunno si riveli produttivo.
La prossima volta chissà, magari riusciamo a postare anche qualche estratto inedito.^^
Do già un anticipo per il romanzo su Carlos e Vivian 😍😍 ci ho sempre viste potenzialità infinite in quel tipo di rapporto e sono sicura che con la vostra sensibilità uscirà qualcosa di stupendo ❤️
A parte questo, però, sono davvero curiosa del romanzo di Sabrina – pittori, galleristi, già adoro.
In bocca al lupo per il lavoro, ragazze ❤️ invio tanto supporto e amore 💕